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Astrazeneca cala la maschera: “Il vaccino può provocare trombosi”

Astrazeneca cala la maschera: “Il vaccino può provocare trombosi”

Roma, 30 aprile 2024- Il vaccino contro il Covid rilasciato dall’azienda farmaceutica AstraZeneca provocherebbe, seppur in casi molto rari, un effetto collaterale grave, noto con il nome di sindrome da trombosi. E’ stata la stessa AstraZeneca ad ammetterlo, dopo anni dal rilascio del vaccino sul mercato, in un tribunale in Gran Bretagna. L’azienda farmaceutica era stata trascinata in sede legale da una class action che l’accusava, dopo casi e casi, che il vaccino provocasse lesioni e danni anche gravi. D’altra parte, invece, i dati avevano iniziato ad esser lampanti già da tempo. Già al suo rilascio, in piena epoca covid, il vaccino aveva scatenato non poche rimostranze. Dopo il caso scandalo, in Italia, di Camilla Canepa, la platea del vaccino AstraZeneca era stata ridotta.

Il caso Jamie Scott

Nel rispondere all’avvocato di Jamie Scott, AstraZeneca aveva negato una correlazione possibile tra la vaccinazione e la trombosi che aveva colpito l’uomo. Padre di due figli, Scott si era vaccinato contro il covid con AstraZeneca nell’aprile del 2021. Poco dopo, era stato colpito da un’emorragia celebrare, che lo ha reso inabile al lavoro. “Non riconosciamo che la Tts sia causata dal vaccino a livello generico”, si legge nella lettera inviata a maggio dai difensori di Scott.

Ora, invece, davanti al banco degli imputati,  AstraZeneca cambia versione: “Ammettiamo che il vaccino di AstraZeneca può causare la Tts in casi molto rari. Il meccanismo causale è sconosciuto”

Il caso Camilla Canepa

Aveva 18 anni, Camilla Canepa, quando- durante un open day del 25 maggio- si era vaccinata con AstraZeneca. Qualche giorno dopo, con un fortissimo mal di testa ed una fotosensibilità accentuata, era corsa in ospedale dal quale era stata poi dimessa in breve tempo. I sintomi, però, erano peggiorati rapidamente: una trombosi inter-cranica la ucciderà il 10 giugno.

Il caso, oltre a suscitare una grande impressione pubblica, costò ai medici l’accusa di omicidio colposo: la ragazza, secondo il PM, avrebbe potuto salvarsi, se fosse stata diagnosticata in tempo. Ma, a tutti i medici, fu contestato il il falso ideologico: il personale avrebbe omesso il dettaglio della dose di AstraZeneca.

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