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La nuova frontiera del welfare: al centro la persona, non più il servizio

La nuova frontiera del welfare: al centro la persona, non più il servizio

Non basta più curare. Oggi la vera sfida è prendersi cura, mettendo al centro non solo la patologia, ma l’intera condizione della persona. È da questa consapevolezza che nasce il convegno promosso da salutextutti.it insieme a Css Home assistenza domiciliare, un’occasione concreta per discutere il futuro dell’assistenza in Italia. Un futuro che si gioca sulla sinergia tra sanità e sociale, tra pubblico e privato, tra cura medica e sostegno umano.

L’incontro, attualmente in preparazione, coinvolgerà i Comuni della RM 5, arriva in un momento cruciale: quello in cui il modello tradizionale di welfare mostra i suoi limiti e chiede di essere ripensato. L’obiettivo è chiaro: superare la frammentazione degli interventi e promuovere un sistema integrato di assistenza domiciliare capace di rispondere in modo più efficace, tempestivo e rispettoso della dignità delle persone.

I modelli territoriali che anticipano il cambiamento

Nel Lazio, come in altre regioni italiane, stanno nascendo punti assistenziali ibridi dove l’intervento sanitario si fonde con quello sociale. Tra gli esempi più avanzati spiccano le Stazioni di Posta della RM 6, che forniscono accoglienza, supporto psicologico, accesso a prestazioni sanitarie e orientamento sociale a persone in condizione di disagio.

Esperienze analoghe si registrano anche in Campania, con le Botteghe di Comunità curate da Home Medicine a Salerno, o nel Lazio con il progetto La Porta Accanto, coordinato dalla cooperativa Nuove Risposte. In tutti questi casi emerge un’idea condivisa: il welfare funziona solo se risponde a 360 gradi ai bisogni delle persone.

Pubblico e privato, una collaborazione necessaria

Oggi nessun ente pubblico è in grado da solo di sostenere l’intera domanda di assistenza. La crescente complessità delle fragilità sociali e sanitarie impone una visione sinergica. Ecco perché la collaborazione tra istituzioni e soggetti privati accreditati si sta rivelando una risorsa strategica.

Tra i protagonisti di questa trasformazione ci sono Liberato Volpe e Quintiliano Chiacchiari, imprenditori che da oltre trent’anni operano nel settore del welfare, sviluppando servizi territoriali integrati e percorsi di formazione per gli operatori. Grazie al loro impegno, molte realtà locali hanno potuto strutturarsi in modo più efficace, diventando punti di riferimento stabili.

Il convegno: una svolta per il welfare dei distretti RM 5

Il convegno organizzato da salutextutti.it in collaborazione con Css Home assistenza domiciliare sarà il primo passo per mettere a sistema esperienze, visioni e buone pratiche. Si parlerà di modelli di assistenza domiciliare integrata, di inclusione sociale, di politiche locali e del ruolo del terzo settore.

Sarà inoltre un’occasione per discutere di normative spesso poco conosciute ma fondamentali, come la Legge 124/98, che tutela il diritto dei cittadini a ricevere cure nei tempi stabiliti dalla legge. Se il SSN non riesce a garantire la prestazione entro quei tempi, il paziente può rivolgersi a strutture private accreditate e ottenere il rimborso totale della prestazione, fatta eccezione per il ticket.

Un principio di giustizia sanitaria che garantisce equità e accesso alle cure anche quando il sistema pubblico è in difficoltà, e che rafforza il ruolo delle realtà private nel garantire continuità e qualità nei servizi.

Un welfare che ascolta, include e interviene

Il modello che si va delineando non si limita a intervenire sul bisogno sanitario. Al contrario, punta a individuare precocemente le fragilità, rafforzare le reti di prossimità e favorire l’autonomia della persona.

Il messaggio che il convegno intende lanciare è forte e chiaro: la salute non è solo assenza di malattia, ma un equilibrio complesso tra condizioni fisiche, psicologiche, familiari e sociali. Solo un welfare integrato può ambire a garantirlo.

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