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Janare, riti esoterici e misteri: Annamaria Venere e il suo thriller “Delitti a Torrecuso”

Janare, riti esoterici e misteri: Annamaria Venere e il suo thriller “Delitti a Torrecuso”

Torino, 13 maggio 2025 –  Non è solo un thriller, ma un viaggio nelle tradizioni più oscure del Sannio.“Delitti a Torrecuso”, pubblicato da PAV Edizioni e presentato ieri al Salone del Libro di Torino, segna il debutto di Annamaria Venere nel genere noir con un romanzo che promette di far parlare di sé.

Il libro, appena uscito negli store di tutta Italia, racconta la storia di Flora Contini, una maestra elementare con capacità intuitive straordinarie che collabora con i carabinieri per risolvere una serie di omicidi commessi da un enigmatico serial killer noto come “Cagliostro”. Tra simboli esoterici, antichi grimori e rituali legati all’immortalità, il romanzo esplora il confine sottile tra razionalità e soprannaturale, tra indagine scientifica e tradizione folkloristica.

“Torrecuso non è solo l’ambientazione del romanzo: è un personaggio vivo, con un’anima antica e misteriosa – spiega l’autrice, intervistata a margine della presentazione -. Ci sono tornata più volte, in tutte le stagioni, proprio per coglierne le sfumature, il respiro lento e profondo che solo un piccolo borgo può avere. Provenendo da città grandi e caotiche, ho subito avvertito quel senso di sospensione dal tempo, quel silenzio carico di storie non dette”.

Pugliese di origine e siciliana d’adozione, Annamaria Venere ha un curriculum impressionante: nata a Gioia del Colle, una laurea in Sociologia con perfezionamento in Criminologia Forense, è imprenditrice nel mondo della formazione sanitaria e dal 2015 dirige Medicalive Magazine. Un background che emerge potentemente nelle pagine del suo romanzo, dove la precisione tecnica si combina con una narrazione fluida e coinvolgente.

Il libro affronta temi complessi come la vita e la morte, l’ossessione per l’immortalità e il fascino oscuro dell’occulto. Ma è soprattutto nell’intrecciare questi elementi con le tradizioni locali che l’opera trova la sua forza. Le janare, le streghe di Benevento, non sono semplice folklore ma diventano parte integrante della trama.

“Per costruire i rituali legati all’immortalità, mi sono immersa in un mondo fatto di simboli, testi antichi e tradizioni esoteriche -, rivela Venere -. Ho consultato libri e siti specializzati in simbolismo occulto ed esoterismo, cercando autori che, nel tempo, hanno esplorato il mito dell’immortalità da un punto di vista filosofico, alchemico e narrativo. Tuttavia, non volevo limitarmi a riportare nozioni: ho lasciato spazio anche alla fantasia, rielaborando ciò che leggevo in chiave narrativa”.

L’autrice ci ha parlato del suo percorso dalla saggistica alla narrativa: “La sfida più grande è stata sicuramente quella di “switchare” il mio modo di pensare e scrivere: passare dalla saggistica, dove tutto ruota attorno ai dati, alla ricerca e alla verifica delle fonti, alla narrativa, dove invece è la fantasia a guidare, e dove la verità non è nei numeri ma nelle emozioni. È stato un processo liberatorio, ma anche complesso”.

Tra gli appassionati presenti all’evento, molti hanno apprezzato la capacità dell’autrice di creare personaggi credibili e tridimensionali. “I miei personaggi, seppur frutto di invenzione narrativa, attingono spesso a persone reali che ho conosciuto nel corso della mia vita», ha spiegato Venere -. Prendo spunti dal reale, ma poi lascio che l’immaginazione faccia il resto, dando ai personaggi una voce e un’identità propria”.

“Delitti a Torrecuso” è già stato definito dalla critica come un noir che va oltre il genere, capace di esplorare le fragilità umane e i lati più oscuri dell’animo. Non mancano i colpi di scena, che l’autrice ha costruito con maestria: “Alcuni colpi di scena erano già pianificati, ma molti sono nati strada facendo. Durante la scrittura, i personaggi prendono vita e spesso sorprendono anche me: a volte l’intreccio cambia direzione in modo naturale, quasi necessario”.

Il libro non è solo l’ultima fatica letteraria dell’autrice, ma si inserisce in un percorso narrativo più ampio. Come ha rivelato durante la presentazione, “Delitti a Torrecuso” è il seguito di “All’ombra del tacco”, il suo romanzo d’esordio che sarà presto ripubblicato in una nuova edizione sempre da PAV Edizioni. Nel frattempo, l’autrice sta già lavorando a un nuovo romanzo. Con “Delitti a Torrecuso”, Annamaria Venere dimostra che il noir italiano ha ancora molto da dire, soprattutto quando sa attingere alle radici profonde della nostra cultura e tradizione. Sabato 17 maggio dalle ore 12 Annamaria Venere sarà disponibile al Salone del Libro di Torino per il consueto firmacopie, Padiglione 3 Q18-R17.

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